Flessibilità e digitalizzazione al centro per Noxon

Noxon è una realtà basata a San Marino, specializzata nella progettazione e produzione di macchine per la stabilizzazione di carichi palettizzati con film estensibile. Nello specifico, il portafoglio dell’azienda è composto da robot semoventi e macchine fasciatrici a tavola rotante, avvolgitori ad anello rotante per prodotti di forma allungata e macchine nastratrici manuali ed automatiche per la chiusura di scatole in cartone. L’azienda è oggi riconosciuta come leader nel panorama del packaging industriale, un primato conquistato e mantenuto grazie ad un attento ascolto del mercato e a costanti investimenti in ricerca e sviluppo. In vista della partecipazione a IPACK-IMA, abbiamo fatto il punto con l’ufficio commerciale Noxon per capire in che direzione si sta muovendo l’azienda e quali sfide l’attendono in futuro.
Quali sono le soluzioni tecnologiche sui cui state lavorando in questo periodo?
«Un grande impulso deriva dalle tecnologie IoT (Internet of Things): tutti i nostri nuovi prodotti sono infatti collegabili in rete. Le applicazioni sono innumerevoli, acquisizione di dati statistici relativi all’utilizzo della macchina e al consumo di materiali, oppure poter fornire un servizio di assistenza in remoto al cliente. La nostra gamma si sta inoltre ampliando con soluzioni sempre più flessibili, che consentono un grado di personalizzazione massimo, aspetto che le rende adatte ad ogni esigenza di utilizzo. Si tratta di un aspetto fondamentale anche dal punto di vista commerciale, che ci consente di ampliare il nostro target di riferimento».
Sostenibilità e digitalizzazione: che contributo possono dare le vostre tecnologie?
«Per Noxon il contributo al tema della sostenibilità si traduce soprattutto nell’offerta di dispostivi che consentono un enorme risparmio del materiale per l’imballo. Per esempio, i carrelli dotati di prestiro, in dotazione alle nostre stazioni di fasciatura, consentono un risparmio fino al 400% rispetto a sistemi standard. All’atto pratico, questo significa che se normalmente sono necessari 500mg di film per l’imballaggio di un prodotto, con il nostro prestiro ne basterebbero circa 100mg. Inoltre, la versatilità delle nostre macchine ci consente di poter utilizzare anche prodotti consumabili derivati da materia prima riciclata, che sono per loro natura molto meno impattanti».
In che direzione si sta muovendo il mercato?
«Da un lato c’è il già citato tema della sostenibilità, che coinvolge la filiera nel suo complesso, dai produttori di materie prime ai consumatori finali, andando ad influire sulla richiesta – e quindi sulla ricerca – di materiali sostenibili e a basso impatto. Dall’altro c’è l’esigenza, da parte dei nostri clienti, di poter adottare soluzioni che coniughino affidabilità, semplicità di utilizzo e risparmio di materiale consumabile. Nel primo caso questo significa offrire sistemi in grado di impiegare materiali riciclati e riciclabili. Nel secondo caso, la richiesta del mercato porta allo sviluppo di macchine caratterizzate da un livello sempre più alto di automazione, che siano facili da utilizzare e, al contempo, di semplice manutenzione.
Stiamo inoltre investendo molto sullo sviluppo dei sistemi post-vendita, al fine di offrire al cliente un pacchetto di servizi sempre più completo. Siamo infine alla ricerca di partner commerciali con un forte legame sul territorio di riferimento, con cui intraprendere un rapporto di lungo termine, in modo da garantire una presenza e un’assistenza costante anche nei paesi che sono geograficamente lontani».



